Tra una fetta di panettone e una pallina di Natale, eccomi con la #MustRead di dicembre. In questo articolo troverete consigli per gli acquisti, statistiche e una lista di libri per conoscere l’Africa. In più – visto che a Natale siamo tutti più cattivi! – a questo giro ho deciso di inserirvi anche il peggio del mese!
A voi!
Tempo di classici
Come accade ogni anno, anche nel il 2017 tornano i soliti film (aspetto la pubblicità di Una poltrona per due) e le favole natalizie. Quest’anno, però, potete riscoprire il classico “A Christmas Carol“, di Charles Dickens, grazie a due iniziative. Si intitola Dickens. L’uomo che inventò il Natale il film di Bharat Nalluri sulla genesi della storia di Ebenezer Scrooge (in sala in Italia dal 21 dicembre). Se nelle feste capitate a Londra, potete fare un salto al Dickens Museum, dove è allestita una mostra dedicata alla vita dello scrittore.
Buone notizie da PLPL:
Il mercato dei piccoli editori cresce a un ritmo sostenuto, sia per copie vendute che per fatturato (tutti i dati qui). Non rimane che sperare che l’aumento della concorrenza sposti la battaglia sul piano della qualità!
Il Consiglio
Da Rea Silvia, a Lucrezia Borgia, alle protagoniste della Resistenza: sono le protagoniste di “Donne di Roma”, di Michela Ponzani e Massimiliano Griner. Qui la magistrale presentazione di Corrado Augias.
Il consiglio/2
Per la rubrica dei consigli, io ho adocchiato il saggio Malacarne. Donne e manicomio nell’Italia fascista, di Annacarla Valeriano, pubblicato da Donzelli (ne parla qui Paolo Mieli). L’autrice ha esaminato le cartelle cliniche delle ricoverate nel manicomio Sant’Antonio Abate di Teramo, ricavandone un quadro simile a quello tracciato dal professor Sorcinelli per La follia della guerra (Odoya). Il risultato? Quando si guardi solo alle pazienti donne, si scopre che spesso a essere la presunta follia da curare altro non era che un accesso di carattere, un principio di ribellione in ambito familiare, sentimentale, lavorativo…
Africa, questa sconosciuta…
Questo mese mi è capitato di leggere diversi articoli sulle letture per conoscere l’Africa. Libri che nella mia libreria sono quasi assenti, così come in quelle di molti, se è vero che, a differenza della letteratura “occidentale” e di quella dedicata all’Asia (nella sua più ampia accezione), i libri sul Continente nero vendono molto poco. “Eppure queste scritture ci servono. Perché ci riconsegnano la complessità di un continente che il linguaggio comune schiaccia sulla triade migrazioni, povertà, caos”, per dirla con Lara Crinò. Perciò vi (e mi) stuzzico, girandovi due liste (quella dell’Espresso e quella di Vadoinafrica) da consultare.
E ora il peggio…
Per la serie “si applica ma non ha le capacità”, il peggio del mese è sicuramente la canzone sul congiuntivo! Nobile l’intento, disturbante l’esecuzione.
Se volete il vostro “momento ignoranza”, potete ascoltarla qui.
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