A metà tra romanzo rosa e giallo, Il segreto del mercante di zaffiri, di Dinah Jefferies, è la conferma che non bisogna giudicare un libro dalla copertina. Nel senso che se la copertina è troppo attraente, patinata, e riporta cifre di vendite e altri tradizionali Clamorosi Segni di Successo, il contenuto del volume risulterà piuttosto povero, quando non deludente.
L’ultimo libro di Jefferies è ambientato nello Sri Lanka del 1935. I ripetuti riferimenti a flora e fauna locale (nel romanzo un ambiente centrale è la piantagione di cannella di Cinnamon Hills), non riescono a conferire alla storia un’aura di fascino, risolvendosi invece in un elenco di piante e animali.
In questo contesto esotico (ma nemmeno troppo) si svolgono le vicende di Louisa Reeve, ricca, matrimonio apparentemente perfetto con Elliot, avventato ma innamorato. E invece no: la misteriosa morte di Elliot porta a galla una serie nefandezze: bugie, debiti, amante e chi più ne ha più ne metta.
Vorrei poter parlare di «segreti inconfessabili», in omaggio a quell’amore per i luoghi comuni che è tanto ostentato nel romanzo (cfr. «brivido lungo la schiena» e «silenzio assordante»). La verità è che la storia è intuibile fin dal principio, per cui parlare di giallo e di suspense è abbastanza azzardato.
E allora puntiamo tutto sulla love story? Io consiglio di cambiare cavallo, perché anche la parte “harmony” del romanzo è piuttosto banalotta. Il tutto è aggravato da un abuso di elenchi, freddi particolari e discorsi diretti che allungano la lettura, senza renderla piacevole.
L’unica cosa che risolleva la storia, quanto meno in termini di originalità, è l’altruismo di Louisa nei confronti di una sua potenziale arcinemica. Questa parte inizia diciamo a metà romanzo; ma il problema è: date tutte le premesse, davvero qualcuno è così volenteroso da arrivarci?
- Titolo: Il segreto del mercante di zaffiri
- Titolo originale: The Sapphire Widow
- Autore: Dinah Jefferies
- Genere: Romanzo rosa (pp. 384)
- Traduzione: Martina Rinaldi
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2018
Questa recensione è stata scritta per Critica Letteraria
condivido, l’apparenza spesso inganna…
condivido, l’apparenza spesso inganna…