Una famiglia bella, in posa, composta armonicamente su una scalinata a chiocciola; lui in divisa, lei vestita di un grande sorriso, i festoni e le palline appese suggeriscono che si tratti di un periodo di festa. Un’immagine che non può che ispirare calore, affetto, persino gioia. Eppure… eppure appena la scorgi sullo scaffale, ti assale un senso di inquietudine. Se è vero che la prima impressione conta, questa copertina ha fatto centro: Hidden Valley Road, di Robert Kolker, è la storia sorprendente e terribile della famiglia americana Galvin, perfetta in apparenza, ma attraversata dal malessere sotterraneo e insidioso della schizofrenia.
Cos’è che turba, che attira l’occhio e lo respinge in questo quadretto di domestico rigore anni Sessanta? Un primo elemento: l’abbondanza di figli di tutte le età. Dieci, per la precisione, tra uomini e ragazzi, da Donald a Peter, cui si aggiungono pochi anni dopo le due sorelline Galvin, Mary e Margaret. Un altro spunto: la compostezza forzata, quasi che i dieci maschi Galvin siano dei soldatini, vestiti in modo così simile e così impassibili da sembrare tanti inquietanti cloni.
La casa polveriera
L’aria che si respira nella casa di Hidden Valley Road è delle più soffocanti. Da una parte preme la brama di perfezione inculcata dai coniugi Galvin, Don – militare con ambizioni politiche – e Mimi (la casalinga da prima pagina, sempre in bilico tra una teglia di biscotti e una cena galante), tesi ad affibbiare a ciascun figlio un’etichetta di eccellenza in ambito sportivo, scolastico o artistico; dall’altro scalpitano dodici individualità in perenne competizione, in un intreccio esplosivo di caratteri e talenti, di debolezze ed aspirazioni. L’ostentazione del benessere e la sovraesposizione mediatica della famiglia da record presto lasciano il posto allo sforzo di nascondere i furiosi litigi che scoppiano tra i fratelli Galvin.
Il primo a cedere ad inspiegabili impulsi violenti è Donald, il figlio maggiore, candidato a ripercorrere le orme dell’infaticabile Don; lo seguono a ruota Jim, Peter, Matthew, Joseph e Brian, in ordine sparso. All’improvviso i cadetti Galvin diventano maneschi, rissosi, forse perché in preda a dipendenze da droghe, talvolta spinti al tracollo da un desiderio frustrato. Da questo momento in poi, la loro vita sarà un susseguirsi di ricoveri e farmaci antipsicotici.
Non se la passano meglio i “sani” di Hidden Valley Road. Mary e Margaret, inseparabili alleate in un mondo brutale di soli uomini, sono entrambe, l’una all’insaputa dell’altra, vittima delle violenze del secondogenito Jim; la loro sincera amicizia viene stroncata dall’assurda decisione di cedere Margaret in “adozione” ad una famiglia benestante, con tutto il corredo di un’istruzione di lusso e frequentazioni della upper class. Gli altri fratelli, invece, alla prima occasione tagliano i ponti con la famiglia, anche per non rischiare che un momento di comune sbandamento venga scambiato per l’ennesimo caso di follia.
Teoria e cura della schizofrenia
Robert Kolker, giornalista americano, ci conduce nella mente dei Galvin con lo spirito del reporter: mettendo insieme cronache, interviste ai protagonisti e stralci di cartelle cliniche, l’autore ricostruisce con drammatica precisione un crescendo di disgregazione. I capitoli dedicati alla saga familiare sono intervallati dal non meno accattivante racconto dell’evoluzione del trattamento clinico della malattia mentale. Veniamo così introdotti alle diverse teorie (tutte riconducibili all’irrisolta diatriba tra la natura e l’ambiente come fattore scatenante) e alle più disparate cure sperimentali: dalla madre schizofrenogena alla teoria genica; dalla psicanalisi all’elettroshock, quasi sempre abbinati con dosi massicce di Torazina, fino agli stremanti tentativi di epurare il mondo dai malati attraverso sterilizzazioni o lobotomie. Del resto la sensazionale storia di questa famiglia americana, in cui a sei dei dodici figli viene diagnosticata una qualche forma di schizofrenia, rappresenta il perfetto case study per ogni approccio medico ai disturbi psichici.
La penna di Robert Kolker, invece, offre lo strumento ideale per questo racconto. Lo stile pulito e sintetico esalta, anziché smorzare, la drammaticità della storia; la cronaca scevra di ogni giudizio illumina la complessità del problema scientifico senza annoiare. Fondendo il racconto e il saggio, senza mai perdere il ritmo, l’appassionante reportage di Robert Kolker si legge tutto d’un fiato.
- Titolo: Hidden Valley Road. Nella mente di una famiglia americana
- Autore: Robert Koker
- Genere: Reportage (448 pagg.)
- Filone: Contemporanea americana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2022 (2020)