Anche per maggio, ho raccolto una selezione di articoli sul mondo della lettura, editoria e dintorni che vi consiglio di leggere. Intanto vi lascio con una foto della mia città: all’inizio del mese, infatti, il Castello Aragonese ha ospitato la prima rassegna letteraria di Taranto, “Due mari di libri”. Ci siete stati?
Si chiude una crepa, si apre un burrone?
Mentre i grandi editori tornano al SalTo (dopo la frattura dello scorso anno, in occasione della prima edizione del festival gemello di Milano), nasce Adei, una nuova associazione per gli indipendenti. Esprime scontento Ricardo Franco Levi, presidente della storica unione dell’editoria italiana, che al Corriere ha dichiarato: «Non esiste la differenza tra indipendenti e no. Di certo non ha a che fare con le dimensioni dell’impresa. L’indipendenza sta nella capacità di scegliere i libri da pubblicare e di difendere le opinioni espresse nei propri libri. Tutti gli editori veri sono indipendenti». E voi cosa ne pensate?
Una libreria dedicata alla poesia
Apprendo dell’esistenza di una libreria, a Bari in via dei Mille, dedicata a libri di poesia ed edizioni rare! Uno spazio piccolo, intimo e curato fondato da Serena Di Lecce appena un mese fa. Vi segnalo che Serena cura una pagina Facebook aggiornatissima dove inserisce foto, titoli disponibili e riflessioni. Per gli amanti dei versi, una splendida novità!
Sull’utilità della cultura umanistica
Un paio di mesi fa, un articolo del Sole 24Ore proponeva una visione fanta-ottimistica sull’utilità delle lauree umanistiche: in sostanza affermava che i diplomi in questione starebbero subendo una rivalutazione in campo lavorativo. Ora, a parte il gigantesco malinteso nato dalla mancata menzione la parola “America” nel titolo dell’articolo (non dimentichiamo che al di là dell’Oceano il sistema educativo e il mercato del lavoro seguono regole diversissime dalle nostre), sul punto è recentemente tornato un articolo della rivista Doppiozero, a firma di Riccardo Manzotti. L’autore invita a non confondere
la storia dei prodotti culturali e dei loro autori, con la cultura che invece è produzione attiva, dinamica, innovativa.
Di conseguenza mette in dubbio che
la cultura umanistica sia adatta per essere il fulcro del sistema culturale di un paese.
Cosa ne pensate?
Il nuovo graphic novel di Zero Calcare
Nuovo di zecca, esce Macerie prime. Sei mesi dopo (BAO Publishing), seconda parte del graphic novel di Zero Calcare.
La particolarità? La linea temporale della storia è la stessa della realtà. Infatti il volume esce a distanza di sei mesi da Macerie prime: per il lettore sono passati sei mesi, così come per i personaggi della storia che da sei mesi appunto non si vedono né si sentono.
In questo articolo trovate alcune tavole e altre anticipazioni.
Più la penna che la spada
Curiosando qui e là ho trovato un nuovo libro, L’alfabeto di fuoco di Ben Marcus, presentato al SalTo il 12 maggio scorso. Si parla del potere delle parole. Nella visione esagerata e distopica del libro, le parole sono addirittura in grado di far ammalare o di uccidere le persone. Ma la riflessione si può trasferire su un piano di realtà, dove, secondo l’autore, il linguaggio ha «le stesse colpe che ha la pistola in un crimine (…) Uno strumento che diamo per scontato come la lingua è molto più potente di quanto ci aspettiamo: può unirci o dividerci per sempre». Un tema sempre interessante. Consiglio la lettura di quest’intervista sul Giornale.
Gli appuntamenti di giugno
Per gli amanti dell’editoria, il mese prossimo è ricchissimo di appuntamenti: da Torino a Taormina, ecco il calendario delle fiere del libro di giugno.
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